HAND PLAYERS
An Hemingway's story the one by Matteo Mezzadri, entrusted to the body, physical stress, the tension that tightens muscles, bends them, distorts them, arms them for immediate and instinctive reactions.
Pictures stolen telephoto, fixed, with the use of a tripod, the instant almost imperceptible to the naked eye, and framed so that it is the gesture , the torsion of the chest , the movement of the hands , facial expressions to propose the epic story of a presence. It is the body that reacts before the mind. It is pure movement that expresses a result that is the goal of all being. Mezzadri crashes involving coordination of body parts in this mess together unnatural, at best, yet so as not to have animal control if not within. The cut of the figure is still more marked linguistic, rhetorical device to Hemingway, which praises the simplicity and emphasizes the key event in titanic. The use of combining two different images into a diptych further enhances this process. It's the world that revolves around the "game" to free action, moving from rigid rules, however, the limit of the ritual. Huizinga docet.
The city refused, but as a sniff, is New York and the protagonists are the brokers of Wall Street either side of handball players, popular exercise in the neighborhoods of Brooklyn or Queens. This coupling moves the story from the physical to the psychological, from the outside to the interior.
Hand Players, 2010, photo project consists of six diptychs as a print 70x70 70x140, lambda print on forex
Un racconto hemingwayano quello di Matteo Mezzadri, affidato al corpo, alla fisicità dello sforzo, alla tensione che irrigidisce i muscoli, li piega, li deforma, li arma per reazioni immediate e istintive.
Immagini rubate con il teleobiettivo, fissate, con l’uso del cavalletto, nell’istante quasi impercettibile ad occhio nudo, ritagliate ed inquadrate in modo tale che sia il gesto, la torsione del torace, il muoversi delle mani, la mimica facciale a proporre il racconto di una presenza epica. È il corpo che reagisce prima della mente. È puro movimento che esprime un risultato che è l’obiettivo di tutto l’essere. Mezzadri blocca il coordinamento che coinvolge varie parti del corpo in questo groviglio insieme innaturale, al limite, eppure così animalesco da non aver controlli se non interiori. Il taglio della figura è un’ulteriore accentuazione linguistica, strumento retorico alla Hemingway, che esalta l’essenzialità ed enfatizza l’evento in chiave titanica. L’uso di accostare due immagini diverse in un dittico esalta ulteriormente questo procedimento. È il mondo che ruota intorno al “gioco”, alla gratuità dell’agire, muovendosi tuttavia tra rigide regole, al limite del rituale. Huizinga docet.
La città negata, ma come fiutata, è New York e i protagonisti sono i brokers di Wall Street da una parte e dall’altra i giocatori di palla a mano, esercizio popolare nei quartieri di Brooklyn o nel Queens. Questo accoppiamento sposta il racconto dalla fisicità allo psicologico, dall’esteriore all’interiore.
Hand Players, 2010, progetto fotografico composto da 6 dittici 70X70 più una stampa 70X140, stampa lambda su forex